Mons. Rábek ha consacrato la nuova cappella dedicata al beato Ján Havlík

Mons. František Rábek, Ordinario delle Forze Armate della Repubblica Slovacca, ha visitato il Dipartimento Penitenziario di Sabinov per consacrare la cappella di nuova costruzione dedicata al Beato Ján Havlík.

Ha presieduto la cerimonia di consacrazione alla presenza di numerosi ecclesiastici, tra cui il vicario dello ZVJS, Peter Nižník, il decano delle carceri di Košice, Slavomír Molnár, il decano titolare delle carceri, Štefan Blanár, e il cappellano del carcere, Radoslav Záhorský. All’evento ha partecipato anche il direttore dell’ÚVV e dell’UVTOS di Prešov Norbert Kundrák.

La cappella, che in precedenza fungeva da sala pastorale, porta con sé un’importante eredità spirituale. Grazie agli sforzi del direttore del carcere, è stato acquisito un nuovo spazio, dove è stato creato un dignitoso spazio spirituale dedicato alla memoria del Beato Jan Havlik. Questo fratello religioso, perseguitato e imprigionato per la sua fede, è un simbolo di coraggio e fedeltà a Cristo.

L’unicità della cappella è sottolineata dall’attesa reliquia del Beato Havlik, che dovrebbe presto diventare un elemento permanente. L’idea di dedicare la cappella a questo martire è stata consultata con la Società di San Vincenzo de’ Paoli, alla quale Jan Havlík apparteneva. Questa iniziativa è un messaggio di sostegno spirituale e di speranza per tutti coloro che si trovano in condizioni di detenzione.

La nuova cappella offre un ritiro spirituale non solo ai detenuti ma anche al personale della struttura. È una risorsa importante per la cura pastorale, che favorisce la crescita spirituale e fornisce uno spazio per la preghiera e la riflessione. La dedicazione della cappella è un passo importante nello sviluppo della cura spirituale del carcere e un messaggio del potere della fede e del perdono.

A conclusione della cerimonia, il cappellano del carcere Rastislav Zápach ha espresso un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della cappella. La creazione di questo spazio non è solo un’espressione di rispetto per Jan Havlik, ma anche un chiaro segno di fede, speranza e possibilità di rinnovamento spirituale.

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