Cambiamo la narrazione

Scopri come ribaltare la narrativa sulla migrazione valorizzando i contributi positivi dei migranti. Unisciti alla Famiglia Vincenziana nel promuovere rispetto, verità e giustizia. Leggi l’articolo e cambia prospettiva!

Gli ONG della Famiglia Vincenziana hanno scritto ampiamente in queste pagine sul Gruppo per Porre Fine alla Mancanza di Alloggio, nato come iniziativa vincenziana e riuscito a far approvare due risoluzioni molto significative dall’Assemblea Generale dell’ONU.

Le nostre ONG sono attive anche in altri comitati, come il Finanziamento per lo Sviluppo, la Lotta alla Tratta di Persone, lo Sviluppo Sociale, l’Attività Mineraria, le Donne e le Ragazze, solo per citarne alcuni. Inoltre, partecipano a gruppi focalizzati su Gaza e Haiti.

Uno di questi è il Comitato ONG sulla migrazione. Ora, trattare il tema della migrazione in due pagine rischia la superficialità. La migrazione viene spesso percepita come un problema quasi irrisolvibile, con interessi nazionali diversi basati su fattori economici, culturali e storici. Negli Stati Uniti, ad esempio, le leggi fiscali sono le più complesse, seguite da quelle sull’immigrazione. Toccare alcuni punti chiave può però almeno stimolare riflessione e dialogo.

I migranti non possono mai vincere! Questo è sicuramente vero negli Stati Uniti oggi, ma anche in molti altri luoghi del mondo. Ai migranti viene attribuita la colpa di tutto: si dice che portino criminalità e malattie, che rubino il lavoro, che sovraccarichino i sistemi sanitari ed educativi, che distruggano la cultura esistente.

Si dice che “invadano” il Paese. Usare questo termine contribuisce a creare atteggiamenti razzisti e rende estremamente difficile un dibattito razionale sulla migrazione. La migrazione non è un problema semplice, ma un fenomeno complesso che richiede una mente aperta per arrivare alla verità.

Esistono alcuni principi fondamentali generalmente accettati. Un Paese ha bisogno di confini sicuri. Il movimento delle persone, antico quanto l’umanità stessa, è un fenomeno naturale e non finirà mai. I migranti – rifugiati, richiedenti asilo, persone in fuga da catastrofi – sono esseri umani, e in quanto tali hanno diritti umani. Ogni persona merita di essere trattata con umanità, in qualsiasi contesto.

Numerosi trattati internazionali cercano di affrontare la difficile questione della migrazione. I Patti Globali su Migrazione e Rifugiati parlano di processi sicuri, regolari e legali per migrare, protezione per le persone in transito e alle frontiere, e rispetto dei diritti umani. Purtroppo, questi accordi vengono sempre più considerati non vincolanti, arbitrari, semplici raccomandazioni.

Nel frattempo, possiamo ribaltare la narrazione – scritta da altri – presentando alcune verità fondamentali sulle contribuzioni positive dei migranti nei Paesi di destinazione. La migrazione comporta inevitabilmente costi e problemi logistici iniziali, ma nel lungo periodo porta benefici netti. Alcune di queste verità possono risultare controverse e chiaramente in contrasto con la narrativa di chi vuole fermare la migrazione, per motivi che vanno dall’ignoranza alla paura, fino al nazionalismo e al razzismo. Opinioni e fatti non sono la stessa cosa.

Alcuni fatti chiave:

  • Criminalità: i migranti commettono meno crimini dei nativi. Chi è colpevole dovrebbe essere espulso.

  • Lavoro: i migranti fanno lavori che i locali non vogliono. Se accettano salari più bassi, abbassano i salari di tutti. Ma la battaglia deve essere per salari e condizioni decenti per tutti.

  • Valori: i migranti spesso portano con sé un forte senso di famiglia, fede e lavoro, che arricchisce la comunità locale.

  • Rimesse: inviano parte del loro stipendio alle famiglie nel paese d’origine, un aiuto spesso più efficace dell’assistenza ufficiale fornita dai governi.

  • Contributi sociali: contribuiscono alla previdenza sociale, aiutando a sostenere il sistema, pur non ricevendo probabilmente mai quei benefici.

Infine, le Scritture ci ricordano più volte di trattare lo straniero con rispetto e ospitalità: «perché anche voi foste stranieri in Egitto». I Vincenziani hanno l’esempio di San Vincenzo de’ Paoli, che aiutò migliaia di persone sfollate giunte a Parigi per sfuggire a guerre, fame e malattie.

Sì, la migrazione è una questione complessa. Ma alla fine, si tratta di persone che hanno bisogno di aiuto, per un certo tempo, e che affrontano ostacoli immensi per cercare una vita dignitosa.

Una cosa semplice che possiamo fare nelle nostre conversazioni è sfidare la narrativa negativa esistente, sottolineando gli aspetti positivi della migrazione – soprattutto il valore che i migranti apportano alle comunità che li accolgono e integrano.

Jim Claffey
Rappresentante ONG presso l’ONU dei Sacerdoti e Fratelli Vincenziani

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