La profonda gratitudine, in senso teologico-spirituale, è il riconoscimento profondo che tutto il bene proviene da Dio e che le nostre vite sono sostenute dalla grazia divina. Va oltre un semplice “grazie”; è una risposta umile del cuore che riconosce la presenza di Dio che opera attraverso le altre persone. La profonda gratitudine è una forma di preghiera: risveglia la riverenza, approfondisce la fiducia e ci spinge a servire gli altri per amore. Non è passiva, ma attiva, spesso espressa con generosità, lode e fedeltà. Nella sua essenza, la profonda gratitudine è un modo di vivere nella costante consapevolezza dell’amore incondizionato di Dio.
In occasione della grande celebrazione del 400° anniversario della fondazione della Congregazione della Missione (27 aprile – 3 maggio 2025), i confratelli e i visitatori provenienti da tutto il mondo che entrano nell’atrio interno della Casa Madre a Parigi sono accolti da due immagini significative. Ai lati dell’ingresso si trovano i ritratti del Generale Philippe-Emmanuel de Gondi e di sua moglie, Madame Françoise Marguerite de Silly, passati alla storia come i benefattori che con la loro lungimiranza e generosità resero possibile la fondazione della Congregazione.
È inoltre esposta una riproduzione del contratto storico firmato nell’aprile 1625 da Vincenzo de’ Paoli e dal generale de Gondi, che segna l’inizio ufficiale di quella che sarebbe diventata la Congregazione della Missione. Questo documento fondante rappresenta non solo un accordo legale, ma anche un profondo impegno al servizio dei poveri e all’evangelizzazione delle comunità rurali.
Queste immagini rendono omaggio al ruolo fondamentale della famiglia Gondi nella nascita della “Piccola Compagnia”. Ancora oggi, i membri della Congregazione in tutto il mondo sono profondamente grati a questa coppia. La loro fede, generosità e collaborazione con San Vincenzo continuano ad essere ricordate come una pietra miliare nella storia della missione vincenziana e del suo carisma duraturo di carità e servizio.
In una conferenza tenuta nel 1648, San Vincenzo de’ Paoli definì Madame de Gondi “la prima fondatrice (fondatrice) della nostra comunità” (Coste III, 399). Questa donna pia e devota, conosciuta formalmente come Françoise Marguerite de Silly, era profondamente impegnata nella sua fede e frequentava regolarmente la Messa. Svolse un ruolo fondamentale nel sostenere e incoraggiare il primo ministero di Vincenzo, in particolare la sua missione tra i poveri e le popolazioni rurali emarginate. Madame de Gondi proveniva da una famiglia nobile e aveva tre figli, uno dei quali divenne in seguito arcivescovo di Parigi, legando ulteriormente la sua famiglia al tessuto spirituale ed ecclesiale della Francia del XVII secolo.
Nel giugno del 1625, lo stesso anno in cui fu ufficialmente fondata la Congregazione della Missione grazie al contratto tra la famiglia de Gondi e i Missioni, Madame de Gondi morì. Fu sepolta nella cappella del convento delle Carmelitane in Rue du Chapon, un luogo che riflette la sua profonda devozione spirituale.
La piccola comunità missionaria che Madame de Gondi contribuì a ispirare e sostenere, inizialmente formata sotto la guida di Vincenzo, continuò a crescere. Alla fine divenne nota come Congregazione della Missione (CM), che oggi opera in quasi tutti i continenti, continuando l’opera di carità ed evangelizzazione resa possibile dalla sua visione e generosità.
Chi era questa Madame de Gondi, a cui San Vincenzo de’ Paoli si riferiva con tanta riverenza? Era una moglie e madre devota, ricordata nella storia come una donna profondamente pia che visse a Parigi all’inizio del XVII secolo. Suo marito, il conte Philippe-Emmanuel de Gondi, era originario della Piccardia, mentre Madame de Gondi, nata Françoise Marguerite de Silly, aveva legami familiari con Folleville, una città che in seguito sarebbe diventata importante nella prima missione vincenziana.
La sua santità si esprimeva nella profonda preoccupazione per il benessere spirituale dei poveri delle campagne che vivevano nelle tenute dei Gondi. Nel 1617 offrì 16.000 lire per sostenere la creazione di missioni parrocchiali, rivolgendosi prima ai gesuiti e poi agli oratoriani per intraprendere l’impresa. Nessuna delle due congregazioni fu in grado di accettare la missione in quel momento.
Questa speranza delusa la portò infine a incoraggiare e sostenere Vincenzo de’ Paoli, che fondò formalmente la Congregazione della Missione nel 1625. Riconoscendo il suo ruolo fondamentale, Vincenzo la definì in seguito la fondatrice della Congregazione, dicendo: «La prima fondatrice della nostra comunità è stata la pia Madame Generale». La sua generosità e la sua lungimiranza furono determinanti per la nascita di una comunità missionaria che oggi opera in tutto il mondo.
Se Madame de Gondi è giustamente onorata come fondatrice – benefattrice fondatrice – della prima comunità di sacerdoti che in seguito sarebbe stata conosciuta come la Congregazione della Missione (CM), ci si potrebbe chiedere: chi era Vincenzo de’ Paoli per la Congregazione?
Giovanni, a detta di tutti, era un uomo di profonda umiltà. È inconcepibile che abbia mai rivendicato la paternità o la proprietà della missione che guidava. Non ha mai detto: «Sono io che ho iniziato quest’opera». Parole del genere non sarebbero state in linea con l’umiltà e il distacco spirituale che caratterizzavano la sua vita e la sua leadership.
Il termine fondatrice, usato da Vincenzo in riferimento a Madame de Gondi nel 1648, riconosce il suo ruolo unico e ispirato da Dio. Era la nobildonna scelta dalla Provvidenza per “accendere” – per offrire la scintilla iniziale – un’opera che Dio avrebbe benedetto e portato alla vita: la missione organizzata per i poveri. Nel 1617, profondamente preoccupata per il benessere spirituale dei poveri delle sue tenute rurali, offrì una donazione sostanziale di 16.000 lire per sostenere la missione. Dopo i primi tentativi infruttuosi di affidare quest’opera ai gesuiti e agli oratoriani, la sua speranza si rivolse a Vincenzo de’ Paoli.
La visione e la vocazione di Vincenzo, sostenute dalla generosità e dalla fede di Madame de Gondi, resero possibile la fondazione della Congregazione della Missione, una comunità dedicata al servizio dei poveri e all’evangelizzazione delle comunità rurali abbandonate.
E così torniamo a Madame de Gondi e al generale de Gondi. Grazie, perché è stato attraverso la vostra preoccupazione spirituale per i poveri delle campagne e la vostra disponibilità ad agire che è nata la Congregazione della Missione (CM). Da quell’umile inizio, questa “Piccola Compagnia”, come la chiamava Vincenzo de’ Paoli, continua a servire la Chiesa proclamando il Vangelo e prendendosi cura dei bisognosi.
Che tutti noi possiamo rimanere attenti alla voce di Dio che ci parla attraverso i bisogni dei poveri, pronti a rispondere e a diventare strumenti di grazia nel nostro tempo.
P. Armada Riyanto, CM