P. Jacques E. Sontag, C.M. et Camarades

Jacques Emile Sontag c.m. nacque il 16 giugno 1869 a Dinsheim sur Bruche.

A 14 anni decise di diventare missionario per entrare a far parte della Congregazione della Missione, creata da Saint Vincent de Paul, a Parigi, nel 1625.

Ordinato sacerdote all’età di 26 anni, fu mandato in missione in Persia, alla scuola dei lazzaristi di Ourmiah.

Due anni dopo, fu nominato superiore della scuola della Missione di Teheran che aveva 17 studenti all’inizio.

Nel 1909 fece costruire una nuova scuola per ospitare 300 studenti.

Il 1910 è l’anno della sua nomina a Delegato Apostolico e Arcivescovo di Isfahan. Aveva 41 anni.

Nel maggio 1915 circa 50.000 assiro-caldei fuggirono dal genocidio in Turchia.

Monsignor Sontag porta aiuto a queste persone sfortunate, come pure protegge i musulmani , anch’essi vittime di abusi da parte di altre comunità in conflitto, cercando di alleviare la loro sofferenza.

Migliaia di profughi accorrono alla Missione Francese: il Delegato Apostolico si rivolge alla generosità dei cristiani in Francia, distribuisce gli aiuti ricevuti, vende i propri effetti personali. Ma di fronte alle epidemie, ai saccheggi e ai crimini di massa fomentati dai capi politici ottomani e dai loro alleati, queste azioni, se alleviano la sofferenza, non pongono rimedio alla situazione disperata dei cristiani. Diversi villaggi vengono saccheggiati, gli abitanti decimati.

Nel luglio 1918 fornì assistenza a più di 60.000 Cristiani in fuga in Kurdistan, prima del massacro finale di Ourmiah.
Credendo che il suo posto fosse tra le sue « pecore » profughi alla Missione, fu assassinato il 31 luglio 1918, di fronte alla chiesa di Ourmiah, a 49 anni.

Padre Nathanaèl [Étienne] Dinkha, c.m. (17 maggio 1849 – + 27 luglio 1918)
Sacerdote della Congregazione della Missione.
Nato il 17 Maggio 1849 in Khosrowabad, Iran, era di rito caldeo.

Di famiglia musulmana, fu battezzato in segreto. Padre Bettembourg racconta che era dotato di grande energia, e che fece a piedi il viaggio che lo portò in Francia, prima di essere ammesso nella Congregazione fondata da San Vincenzo de Paoli. Feci i voti a Parigi il 14 aprile 1872 e fu ordinato sacerdote il 25 ottobre (o dicembre) 1875 a Gerusalemme. Dopo la sua ordinazione, subito è partito destinato alla missione di Tripoli (Siria). L’anno seguente si trova ad Alessandria di Egitto e nel 1879 ad Aleppo, dove rimase per qualche anno. Nel 1882 lavora a Costantinopoli e nel 1890 a Zeitenlik; nel 1894 a Cavalla (Costantinopoli); nel 1895 in Madagascar e dal 1910 che era destinato ad Urmya dove ricevette la corona del martirio. Come si vede, la sua fu una lunga vita di missionario sempre disponibile dove l’obbedienza ed il bisogno delle anime lo portasse. Il racconto del suo terribile martirio lo colsi all’età di ben 69, essendo il più anziano dei missionari.

Padre Dinkha, unito nella stessa vocazione vicentina, missionaria e martiriale, viene menzionato indivisibilmente al suo superiore e vescovo, Mons. Sontag in un altro racconto, questa volta scritto da Suor Angèle, una Figlia della Carità:

Un personnage mahométan, nommé Arshad Homayoun que Mgr Sontag considérait comme un ami, qu’il a reçu à sa table pendant 6 mois et qu’il a deux fois sauvé de la mort; comme un autre Judas, il a envoyé deux de ses domestiques pour l’assassiner de la manière la plus cruelle! Mr Dinkha, depues 6 mois montait la garde avec une douzaine de chrètiens, on craignait les menaces des musulmans. Après la mort de Mgr, les fidèles ont été massacrés, Mr Dinkha a été mis en morceaux avec cruauté.

Padre Francois Mirazis c.m.
(27 agosto 1878 – + 18 luglio 1918), sacerdote della Congregazione della Missione.

Nato il 27 agosto 1878 in Khosrowabad, (Iran). Feci i voti a Parigi il 13 luglio 1902 e fu ordinato subito sacerdote due settimane dopo: il 27 luglio 1902 anche a Parigi. Subito dopo la sua ordinazione, è partito direttamente per la missione di Urmya in Persia, dove diede la suprema testimonianza all’età di 39 anni. Dalle schede di archivio che lo chiamano « martire per mano dei Curdi », si dice di lui: « confratello molto pio, molto regolare, applicato e serio. Ha un buon giudizio e una buona intelligenza ».

Padre Mathurin L’Hôtellier c.m.
(*1883 – + 18 luglio 1918), sacerdote della Congregazione della Missione. Nato in Francia nell’anno 1883. Feci i voti a Parigi, e quando aveva solo 35 anni fu ucciso martire in Urmia, Àzarbàijàn-e-Gharbi (Iran), per mano dei Curdi.

Questi due confratelli Lazzaristi, sono menzionati uniti nel martirio in una data non precisata, ma sicuramente non insieme al martirio dell’ arcivescovo Sontag e Padre Dinkha. Anche perché Padre L’Hôtellier è identificato come il superiore della missione di Salmas, al nord di Urmya. È il racconto della religiosa Figlia della Carità Suor Angèle, che fortunatamente, fuori tempo sospetto, menziona il martirio di questi sacerdoti e di altri in marcia forzata verso Bagdad:

Les turcs étant arrivés à Salmas (Khosrova), Mr L’Hottelier, supérieur de Khosrova, Mr Miraziz et des fidèles se sont présentés à eux pour faire leur soumission. Quelques jours après, ils ont pris les chers amis qu’ils ont conduits très loin pour les massacrer avec une haine fanatique. Ils ont amené en esclavage les filles et les femmes. Des chrétiens catholiques, nestoriens, arméniens, 60.000 avaient pris le chemin de Hamadan, afin de se mettre sous la protection des anglais vers Bagdad. Dans ce trajet 20.000, cinq prêtres, ont trouvé la mort la plus lamentable. Les fatigués, les souffrants et les mourants n’étaient pas attendus, les morts n’étaient pas enterrés, tant le danger les pressait de tout côté! Les anglais ont eu la charité de s’occuper un peu de ces malheureux et de ces squelettes qui ne savent où aller! Les 800 personnes qui ont pu échapper au massacre d’Ourmiah et se sont réfugiées chez les américains, n’osent pas sortir; les mahométans les guettent, afin de les assassiner et jouir de leur propriété. Mr Clarys a été envoyé de Taurin à Ourmiah; il est descendu avec un élève chez les américains au milieu des pauvres catholiques le mercredi saint. Il a eu la consolation de faire faire les Pâques à ses amis qui en ont béni Dieu! Les musulmans n’ont pas touché ni aux maisons des américains, ni à leur personne. On dit qu’ils ont acheté cet avantage au prix d’une grosse somme. Les chrétiens qui ont survécu à cette catastrophe, son dans una misère extr?me!

P. Jacques E. Sontag, CM e Compagni