P. Felice De Andreis e Rafael Lluch Garín: due vie, un unico amore per Cristo

Il 15 ottobre la Famiglia Vincenziana celebra due figure luminose: p. Felice De Andreis, missionario e fondatore, e Rafael Lluch Garín, giovane martire. Separati da oltre un secolo e da oceani di distanza, condividono la stessa sorgente: il Vangelo vissuto fino al dono totale di sé.

P. Felice De Andreis, C.M. – Apostolo delle nuove terre

Nato a Demonte (Cuneo) il 12 dicembre 1778, Felice De Andreis entrò nella Congregazione della Missione seguendo la chiamata a “evangelizzare i poveri”. Era uomo di preghiera profonda, di spirito mite e mente luminosa. Dopo aver insegnato teologia e formato giovani missionari, accettò una missione che avrebbe segnato la storia: portare il carisma vincenziano negli Stati Uniti.

Nel 1816 partì per il Nuovo Mondo insieme a Giuseppe Rosati, gettando le basi della Congregazione della Missione in America e del primo seminario a St. Louis. La sua vita fu breve ma intensa: morì il 15 ottobre 1820, consumato dalla fatica e dall’amore per le anime. Morì in concetto di santità, e nel 1918 la Chiesa avviò il suo processo di beatificazione, riconoscendo in lui un modello di missionario umile e generoso, che trasformò la frontiera americana in un terreno di grazia.

Rafael Lluch Garín – Martire della fede e della giovinezza

A quasi un secolo di distanza, nel pieno della guerra civile spagnola, un giovane valenciano testimoniava lo stesso Vangelo con la forza del martirio.
Rafael Lluch Garín, nato il 18 gennaio 1917, era un ragazzo semplice e generoso. Gestiva la farmacia di famiglia a Picasent (Valencia) dopo l’arresto del cognato, mostrando nella vita quotidiana la fede ricevuta in casa. Il 12 ottobre 1936 fu arrestato per un gesto di coraggio: rifiutò di togliere l’immagine della Vergine dal negozio e non volle permettere che si bestemiasse in casa sua. Tre giorni dopo, fu ucciso a Sella, gridando con forza:

“Sono cattolico, sono cattolico! Viva Cristo Re!”
Aveva appena 19 anni.

Rafael è uno di quei martiri laici che, senza clamore, mostrano la forza di un cuore puro, capace di dare la vita per ciò in cui crede. La sua testimonianza è quella di una gioventù che non teme di schierarsi per la verità e l’amore.

Due testimoni, un’unica eredità

In p. Felice e in Rafael si intrecciano due vie della stessa vocazione vincenziana: la missione e il martirio, l’annuncio e la fedeltà. Il primo evangelizzò nuove terre con la parola e la carità; il secondo evangelizzò il suo tempo con la coerenza e il sacrificio. Entrambi ci ricordano che la santità non è un privilegio di pochi, ma un cammino possibile per chi accoglie Dio nella propria vita quotidiana.

Preghiera

Signore Gesù,
che hai acceso nei tuoi servi Felice De Andreis e Rafael Lluch Garín
il fuoco dell’amore e della fedeltà,
concedi anche a noi di servire i poveri e difendere la fede
con coraggio, gioia e purezza di cuore.
Fa’ che la loro testimonianza ci renda
strumenti della tua carità e costruttori di pace.
Amen.

Felice De Andreis e Rafael Lluch Garín

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