Sor Gabriella Borgarino

Il Santo Padre ha dichiarato che lei ha praticato le virtù in grado eroico.
Lo dice il Decreto autorizzato dal Papa il 20 gennaio 2022.
Su un miracolo avvenuto a Pinerolo nel 2003, attribuito a Suor Gabriella Borgarino,
era stato completato il Processo Diocesano nel 2011.
Consegnato alla Congregazione dei Santi e da questa accettato nel 2014,
abbiamo presentato alcune settimane fa la documentazione per la Consulta Medica,
per i Teologi e per i Cardinali
(ultima tappa verso la Beatificazione).

 

Non è possibile quantificare la diffusione della giaculatoria rimasta come messaggio della vita e dell’esperienza mistica di suor Gabriella Borgarino. Le testimonianze parlano di una vasta diffusione e di tanti cuori pervasi dall’amore al Cuore di Gesù e dalla fiducia nella Provvidenza. All’origine della invocazione sta una Figlia della Carità la cui vita si snoda in sette località (Boves e Fossano in provincia di Cuneo, Angera sul Lago Maggiore, Lugano [CH], Grugliasco e Luserna in provincia di Torino), il cui servizio si divide in lavori umili tra la cucina e la dispensa, la cui esperienza mistica – legata all’Eucaristia – ha il suo cuore in quattro chiese: la chiesa parrocchiale del paese natio, la Madonnetta di Lugano, la cappella della Casa di riposo di Grugliasco, la chiesa di Casa Immacolata a Luserna.

I PRIMI ANNI

Suor Gabriella, nasce il 2 settembre 1880, in una modesta casa di Boves e il giorno successivo, col fratello gemello, è portata al fonte battesimale col nome di Teresa. La sua è una famiglia numerosa (i genitori, Lorenzo e Maria Cerrato avevano già cinque figli e, in seguito, la loro casa fu ancora allietata da altre cinque nascite), di forti e onesti lavoratori (Lorenzo Borgarino aveva un pezzo di terreno coltivato a orto, ma con i figli lavorava nelle miniere circostanti, mentre le figlie, appena ne erano in grado, entravano nelle filande), una famiglia ricca di fede e di amore per i poveri. A circa sette anni Teresa riceve il sacramento della Cresima e a nove anni e mezzo la Prima Comunione. Incominciano a quest’età, secondo le sue testimonianze, le prime manifestazioni soprannaturali. In particolare rivela che durante la benedizione eucaristica notava che dall’Ostia partivano dei raggi. Giunta all’età dell’obbligo scolastico, frequenta le tre classi elementari della scuola del paese e a circa undici anni inizia anch’essa a lavorare nella filanda.

LA VOCAZIONE

Teresa, che attesta di aver sentito distintamente la voce di Cristo che le diceva «Ti farai suora» nel giorno della Prima Comunione, incontra le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, nell’ospedale di Boves, dove si era recata per estirpare una ciste. Colpita dalla singolare cornetta e, soprattutto, dal servizio fatto al Cristo nei malati e nei poveri, incomincia a frequentarle per stare in loro compagnia e per prestare il suo servizio ai fratelli sofferenti nell’ospedale, ma un cruccio la accompagna: si crede troppo povera e ignorante per essere accolta tra le Figlie della Carità. A diciassette anni lascia la filanda per diventare governante presso una signorina che in seguito divenne clarissa presso il monastero di Boves, situato a poche decine di metri dalla casa natale di Suor Gabriella. A diciotto anni domanda di entrare nella Compagnia delle Figlie della Carità. Viene accolta nella seduta del Consiglio della Provincia di Torino del 2 febbraio
1899.

A FOSSANO E A TORINO (1899-1902)

Accompagnata dalla Superiora di Boves, Teresa si reca nell’ospedale di Fossano per il Postulato. Il 17 luglio 1899 inizia il Seminario. Lavora con ardore e umilmente, ma la sua salute ne risente e i superiori ritengono di rimandarla per qualche tempo in famiglia. Ristabilitasi è accolta nuovamente in Comunità, ritorna in postulato, e dopo una parentesi presso l’Ospedale Militare di Torino, il 30 giugno 1901 riprende il Seminario che terminerà. Il 10 marzo 1902.


ANGERA (1902-1906) – LUGANO (1906-1919)

Destinata nella Misericordia di Angera, sul lago Maggiore, con l’incarico di cuciniera, rimane per quattro anni, povera tra i poveri, nell’umile casetta dove tanti accorrono per un aiuto materiale, assistenza infermieristica, conforto. Le consorelle ammirano in lei una pietà profonda. A pochi mesi dai Voti (il 2 luglio 1906) è destinata, con l’incarico della cucina, alla Casa di Riposo Rezzonico di Lugano (Canton Ticino). Quando vi giunge, col nome di Suor Caterina, attorno al Luogo Pio Rezzonico non vi erano che l’ospedale e la chiesa della Madonnetta a pochi passi, dove le Suore ogni giorno si recavano per la Santa Messa. Rivelerà in seguito di aver trascorso i primi cinque anni nella notte della fede, ma nulla ha lasciato trapelare all’esterno.Nell’ottobre del 1907 incontra don Annibale Lanfranchi e nel 1915 mons. Emilio Poretti; il primo è rettore della Madonnetta e promotore del Santuario dedicato al Sacro Cuore (sostenuto da Suor Gabriella con la preghiera e il sacrificio), il secondo è parroco della cattedrale di Lugano e confessore della suora Gabriella). A partire dal 1907 ella comincia a dire «Gesù mi dice… Gesù mi ha detto..». La sua vita apparentemente rimane molto comune con nulla di eccezionale; ciò che la caratterizza è la permanenza prolungata davanti al Tabernacolo. Nel 1918, terminata la guerra, l’Europa è scossa dall’epidemia detta «spagnola» e la Casa di Riposo Rezzonico diventa un lazzaretto. La nostra Figlia della Carità, pur continuando il lavoro in cucina, dà anche il suo contributo presso gli ammalati. Nel mese di giugno del 1919, durante la Celebrazione Eucaristica, nella chiesa della Madonnetta, dopo la comunione mentre fa il ringraziamento, vede il Cuore di Gesù attorniato da tante rose. Interiormente sente di dover comporre un coroncino per ricordare i trentatré anni di vita del Signore. Dirà di aver visto Gesù con il Suo Santissimo Cuore e, in seguito all’invito di Gesù, di aver narrato tutto al suo confessore. Il Signore continua a farsi sentire, le fa capire che sui trentatré grani rossi, divisi, i primi trenta come decina e gli altri tre come chiusa, si deve recitare la giaculatoria: O mio dolce Tesoro, Gesù, dammi il Tuo bel Cuore «. Sui cinque grani bianchi si recitano i gloria. Il coroncino doveva iniziare e terminare con la preghiera: O Gesù d’amore acceso… che in Lombardia e Svizzera sostituisce l’Atto di dolore. Sembra che Cristo volesse affidarle in modo specifico la preghiera per i sacerdoti e i religiosi infedeli alla loro vocazione e la conversione dei massoni. Cristo le chiede di percorrere e di aiutare a percorrere «la piccola via della carità» che consiste nell’esprimere, nelle mille occasioni quotidiane, verso le Consorelle, i poveri, l’amore del Cristo fatta di attenzione, premura per tutti. La via di Suor Gabriella sarà quella della carità preveniente in cui essa non vorrà essere altro che «una radice nascosta». Negli anni 1926-1927, quando ormai ella avrà lasciato Lugano, diventerà quasi abituale, nella chiesa della Madonnetta di Lugano, pregare il coroncino con la giaculatoria, O mio dolce Tesoro, Gesù, dammi il Tuo bel Cuore . Venne anche diffusa un’immagine con il Sacro Cuore coronato di rose.

GRUGLIASCO (1919-1931)

Nel novembre 1919 è trasferita a Grugliasco (allora piccolo borgo) presso la Casa S.Giuseppe, una Casa di Riposo per anziani e per suore ammalate. All’ufficio della cucina si aggiunge il servizio alle Sorelle inferme. Qui cesserà di essere chiamata Suor Caterina e diventerà Suor Gabriella. E’ probabile che il trasferimento sia stato dovuto ad un normale avvicendamento di suore; solo a trasferimento avvenuto Suor Gabriella avrebbe manifestato tutto ciò che le era accaduto alla Visitatrice. Sapendo dell’atteggiamento prudente della Chiesa, e in questo caso dei superiori, di fronte a visioni e a esperienze mistiche, appare del tutto naturale che ella «restasse nell ‘ombra». Anche a Grugliasco il Cristo le si manifesta. Il 25 giugno 1920, in cappella durante la benedizione Eucaristica, mentre guarda l’Ostia esposta sull’altare, le pare di non vederla più, al suo posto c’è il Cuore di Cristo circondato da rose rosse e bianche… Ella stessa teme un’allucinazione della vista o qualche illusione: ne parla, in via epistolare, con mons. Poretti e con mons. Lanfranchi che la tranquillizzano. Narra anche di aver visto, sempre a Grugliasco, il Cristo dalla parte sinistra dell’altare, dopo aver compiuto un atto di obbedienza e di carità. Pare la conferma della ‘piccola via della carità’, umile, nascosta, premurosa. In questi stessi anni prova grande sofferenza, perché l’immagine del Sacro Cuore ed il coroncino, approvati dal card. Gamba Arcivescovo di Torino nel 1927, vengono proibiti dal Sant’Uffizio nel marzo 1928. Suor Gabriella, mons. Poretti e mons. Lanfranchi rispondono con l’obbedienza assoluta. Suor Borgarino continua a sperare contro ogni speranza e a vivere la sua vita ordinaria, cercando la perfezione della carità. Disposta anche a sparire se la sua persona fosse stata di impedimento al riconoscimento della manifestazione, confida a Cristo i suoi desideri e le sue ansie, pronta a soffrire per il Papa, per i sacerdoti infedeli e per i massoni, per i quali il Sacro Cuore le chiedeva in special modo di pregare.

LUSERNA (19314949)

Nel luglio 1931, Suor Gabriella lascia Grugliasco per Luserna, situata nella Val Pellice nella diocesi di Pinerolo, dove le Figlie della Carità hanno aperto – in seguito ad una donazione – la Casa Immacolata. Viene incaricata prima della dispensa e del refettorio per le suore ammalate, (tante sono le suore anche giovani che, soprattutto negli anni della guerra sono qui ricoverate soprattutto a motivo della tubercolosi); in seguito le affidano il pollaio, l’orto e gli operai addetti ai diversi lavori. La sua pietà non ha nulla di straordinario che attiri l’attenzione, eppure è soda, robusta, fedele espressione delle pratiche di pietà di una Figlia della Carità, in maniera da essere edificante per tutta la comunità. Le sorelle che l’hanno conosciuta testimoniano che se qualcuno non accettava il suo modo di agire o la mortificava, Suor Gabriella raddoppiava i suoi riguardi e la sua delicatezza. Scusava tutti, specialmente gli assenti, stimolava al perdono, a riguardare gli avvenimenti con maggior spirito di fede. Le manifestazioni del Sacro Cuore continuano anche a Luserna, per questo non ha più motivo di dubitare della loro realtà. Così insiste affinché i superiori sollecitino l’approvazione della manifestazione di Lugano. Il P. Domenico Borgna, Direttore delle Figlie della Carità della Provincia di Torino, le parla in modo energico perché non si illudesse. Il P. Fugazza, Assistente Generale della Congregazione della Missione, le dice che può essere frutto di fantasia. A Luserna gode della terza importante manifestazione del Sacro Cuore. Ella scrive:
«Gesù il 27 settembre (1936?) mi era apparso col Divin Cuore e mi disse: Ho il Cuore tanto pieno di grazia da dare alle mie creature, che è come un torrente che straripa, fa di far conoscere alle mie creature ed apprezzare la mia Provvidenza Divina… Lui mi aveva insegnato: «Provvidenza Divina del Cuor di Gesù Provvedeteci «. Le prime volte le scrissi su alcune immagini che avevo e quando potevo le insegnavo alle nostre buone Sorelle, ma Gesù sa che sono povera… Un giorno ero in cappella per la meditazione, quel giorno che non ho tenuto la data, vidi Gesù scendere dai gradini dell ‘Altare, tutto splendente di luce e di maestà e avvicinarsi al mio banco quando fu vicino non vidi più la Sua luminosa Persona, ma vidi solo il braccio e mi mostrò un foglietto nella Sua mano in cui vi era scritta la preziosa invocazione: «Provvidenza Divina del Cuor di Gesù Provvedeteci» mi disse di scriverla, di farla benedire e sottolineare Divina perché tutti sappiano che è Sua . La giaculatoria si diffonde velocemente, Suor Gabriella stessa la scrive innumerevoli volte su poveri foglietti. insegna a pregarla per trentatré volte sulla corona. Nel 1938 è ampiamente conosciuta e usata da moltissimi fedeli, La preghiera sembra quella del momento di sofferenza e di morte che l’Europa si appresta a vivere con la seconda guerra mondiale. Il Vescovo di Lugano, mons. Angelo Jelmini, l’8 maggio 1940 approva la giaculatoria e la arricchisce dell’indulgenza. Altrettanto fa il 19 luglio 1944 il card. Maurilio Fossati. Ringraziandolo Suor Gabriella gli trasmette dei foglietti con la giaculatoria. affinché li distribuisca ai sacerdoti pregandoli di spiegare e di inculcare la confidenza nella Provvidenza Divina. Molti, venuti a conoscenza del fatto che era la confidente del Cuore di Cristo, la cercano per chiedere luce e consiglio anche su problemi di difficile soluzione. Sono molti coloro che salgono a Luserna per incontrarla. Nel 1948 la sua salute incomincia a declinare: l’artrite deforma le sue povere gambe, rimane in piedi con pena. Le viene, quindi, affidato il lavoro della biancheria delle Sorelle Anziane. Ben presto dovette fermarsi in infermeria perché le viene scoperto un tumore al fegato. Nel Natale del 1948, per sua volontà, le viene amministrata L’Unzione degli Infermi. Si spegne alle 23,45 del I gennaio 1949 calma e serena. «Dopo che fu spirata e portata nella camera mortuaria, in quei giorni che rimase esposta, fu un continuo accorrere di suore e di persone che l’avevano conosciuta, per far toccare alle sue mani corone, immagini, fazzoletti od altro, tagliandole anche qualche pezzo della fettuccia del grembiule, portandoseli via per tenerle come reliquie. Al cimitero prima di deporla nella fossa, venne letta la sua giaculatoria: Provvidenza Divina del Cuore di Gesù, provvedeteci ,fra la commozione di tutti».

DOPO LA MORTE

Nel decennale della morte quando, secondo le norme comunali, i suoi resti mortali sarebbero dovuti finire nell’ossario, si pensò di comune accordo tra le suore e la popolazione tutta di dare una degna dimora in un piccolo sarcofago costruito lungo il muro di cinta del giardino della Casa dell’immacolata di Luserna. La traslazione avvenne il 29 maggio 1959 alla presenza dei parenti, dei Superiori della doppia Famiglia Vincenziana e di 170 Figlie della Carità e numerosi sacerdoti in attesa dei «segni» della Divina Provvidenza. Il 10 novembre 2001 il Postulatore Generale della Congregazione della Missione domanda al vescovo di Pinerolo di aprire la causa di Canonizzazione. Il vescovo costituisce un tribunale provvisorio per ascoltare le testimonianze delle suore, ormai anziane, che hanno conosciuto Suor Gabriella. Il processo diocesano si aprirà ufficialmente il 3 febbraio 2002 per chiudersi il 4 gennaio 2004. In quella data tutta la documentazione viene trasmessa a Roma alla competente Congregazione. Il Postulatore Generale ha scritto: «Suor Gabriella ha avuto ed ha sempre di più una grande fama di santità, non solo tra le sue consorelle Figlie della Carità, ma è conosciuta e «venerata» in Svizzera, in Brasile, e dalla Francia vengono pellegrini alla sua tomba per raccomandarsi alla sua intercessione e, in particolare, poi la sua Fama di santità è cresciuta sempre più nella Diocesi di Pinerolo dove per diversi anni ha vissuto secondo lo spirito vincenziano nella semplicità, umiltà e carità ed è stata animatrice presso le Sue Sorelle e presso i Laici e i Sacerdoti nel promuovere il suo stesso ardore di carità verso l’amore provvidente del Cuore di Gesù.», Alla intercessione di Suor Gabriella, Mons. Debernardi, vescovo di Pinerolo, ha affidato il seminario «Remptoris Mater», dei neocatecumenali, aperto a Luserna a poche decine di metri dalla cappella in cui essa riposa. I preti del «canmino» sono legati per la loro formazione teologica alla Facoltà Teologica di Lugano cui guardano la Basilica del Sacro Cuore e la Madonnetta: è pura coincidenza tutto questo, oppure Dio sta tessendo la sua trama con il ricamo di amore e di fede incrollabile di Suor Gabriella?

Don Giorgio Grietti

 

Se hai ricevuto qualche grazia attraverso la supplica a questo confratello o conosci qualcuno, per favore contatta il Procuratore Generale, P. Serhiy Pavlish, C.M., a: procgen@cmglobal.org

Suor Gabriella Borgarino